SOCCORSO SPELEOLOGICO
Il Soccorso Speleologico è articolato in 17 Zone, che corrispondono nella maggior parte dei casi alle regioni; ciascuna Zona è affidata a un responsabile di zona coadiuvato da uno o più vice, di cui uno con funzioni vicarie.
Le Zone sono a loro volta suddivise in Stazioni, in modo da avere una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. Ciascuna stazione è affidata a un Capostazione coadiuvato da uno o più vice.
Le Zone di Soccorso Speleologico sono:
TRENTINO


Il Coordinamento speleologico costituisce al proprio interno alcune Commissioni con compiti specialistici.
Le Commissioni sono poste sotto la sorveglianza del coordinamento speleologico e sono dirette da un coordinatore nominato dal coordinamento speleologico su proposta dei membri di ciascuna commissione, con durata triennale. I coordinatori sono eleggibili per non più di 3 mandati.
Le commissioni speleologiche hanno il compito di favorire l’aggiornamento tecnico specialistico, la divulgazione delle conoscenze tecniche e scientifiche e la sperimentazione di materiali e tecniche. Promuovono inoltre iniziative di prevenzione, ognuna nel proprio ambito specifico.
Le commissioni possono assumere il ruolo di organi tecnici operativi a disposizione dei responsabili di Zona, per far fronte a esigenze particolari in emergenze locali; esse sono altresì a disposizione del responsabile nazionale in caso di emergenze di rilevanza nazionale o per operazioni di soccorso all’estero.
Lista delle commissioni del CNSAS:
Commissione disostruzione
La Commissione Disostruzione è una commissione operativa che partecipa attivamente alle operazioni di soccorso in grotta e con il ruolo cruciale della disostruzione di passaggi stretti altrimenti insuperabili per la barella.
Uno dei principali problemi posti dal recupero di un infortunato in ambiente ipogeo è dato infatti dal superamento di passaggi, cunicoli e meandri molto stretti. Si rende pertanto necessario allargare questi passaggi; bastano poche decine di centimetri per poter passare con una barella là dove già si passava senza, ma la situazione cambia radicalmente per un ferito e può essere salvavita, a fronte, peraltro, di un impatto ambientale minimo. Ne fanno parte tecnici in possesso del patentino da fochino.
Costituita ufficialmente nel 1992, ha anche lo scopo di studiare e unificare le tecniche di disostruzione che dovessero essere necessarie in grotta durante interventi di soccorso speleologico.
Coordinatore
Giuseppe Belligno
Commissione medica
La Commissione Medica Nazionale Speleologica (CoMed) è una Commissione operativa che partecipa attivamente, per tramite del suo Coordinatore Nazionale, alle operazioni di recupero di un infortunato in grotta, inviando medici e infermieri al responsabile delle operazioni della manovra e fornendo eventuali materiali e presidi sanitari.
I medici e gli infermieri che ne fanno parte sono tutti speleologi di provata esperienza che dopo aver completato la formazione come operatori di base, iniziano il percorso addestrativo specialistico loro dedicato. Operano su tutto il territorio Nazionale. La CoMed, durante tutto l’anno, organizza in stretta collaborazione con la SNaMed speleo eventi formativi organizza e le esercitazioni mediche, testando e sperimentando procedure e protocolli sanitari, nuovi presidi medici e tecnici.
È stata costituita a Trieste nel 1984, con l’obbiettivo di uniformare, in ambito nazionale, le tecniche e i materiali medici impiegati negli interventi di recupero di infortunati in grotta.
Coordinatore
Mario Milani
Vice coordinatore
Jean Marius Palincas
Commissione comunicazione e documentazione
E’ una commissione operativa che si occupa di documentare e comunicare tutte le attività del Soccorso Speleologico, sia in esercitazione che in intervento. E’ composta dagli Addetti Stampa di Delegazione (Asd), che sono lo strumento fiduciario del Delegato per la documentazione e la divulgazione di tutto l’operato della delegazione, e che sono l’interfaccia operativa tra la Delegazione e gli organi d’informazione locale sia in caso d’intervento sia nella normale attività.
La CCD opera su tutto il territorio nazionale, supportando le Delegazioni sprovviste di Asd attraverso l’invio sul luogo delle operazioni di un addetto stampa, e/o garantendo un eventuale ricambio o affiancamento operativo all’Asd in operazione. La CCD diffonde i comunicati stampa ufficiali attraverso il rapporto con le Agenzie di stampa.
Coordinatore Nazionale CCD: Rossana D’Arienzo
mobile: 331 6889901
email: coordinatore.ccd@soccorsospeleo.it
Vice Coordinatore Nazionale vicario: Luca Bardovagni
mobile: 346 8212491
Responsabile Documentazione: Aurelio Pavanello
mobile: 368 415993
email: statistica.documentazione@soccorsospeleo.it
Commissione speleo-subacquea
E’ una commissione operativa che si interviene in cavità naturali o artificiali che presentino tratti allagati (parziali o totali), in acque confinate e di difficile accesso.
Fanno parte della ComSub tecnici del soccorso speleologico in possesso di esperienza e alta specializzazione nelle immersioni. Sono distribuiti in tutt’Italia.
Sono tutti abilitati a immersioni in profondità e operano con i più moderni mezzi come, ad esempio, i respiratori a circuito chiuso (rebreather). Alcuni tecnici della ComSub sono medici
La Commissione Speleosubacquea venne costituita nel 1984 dal 4° convegno nazionale della Sezione Speleologica dell’allora CNSA (Corpo Nazionale Soccorso Alpino). Divenne operativa con la prima esercitazione nel 1985.
Coordinatore
Roberto Loru
Vice-Coordinatore
Luca Vincenzi
Commissione tecnica
La Commissione Tecnica Speleologica (CTS) ha lo scopo di testare, studiare, progettare e produrre dispositivi tecnici, in autonomia o in collaborazione con ditte specializzate, che semplifichino e ottimizzino il soccorso in grotta.
Tutti i componenti della CTS sono Tecnici di Soccorso Speleologico con competenze nell’ambito delle materie scientifiche quali ad esempio ingegneria, elettronica, matematica.
La CTS viene formalmente istituita nel 1992 come evoluzione del Gruppo Lavoro di Tecniche di Soccorso Speleologico (G.La.T.T.S.) e della Commissione Tecnica Materiali (CTM).
In questi anni si pongono le basi dell’attuale piano formativo e grazie alla CTS vengono pubblicati i “Quaderni di SpeleoSoccorso” e il manuale “Tecniche di progressione in forra”. Oltre a studiare nuove tecniche e materiali la CTS mantiene anche il compito di insegnare le tecniche di soccorso speleologico nei corsi nazionali.
Frutto di tanti anni di lavoro è, nel 2002 (a 10 anni dall’uscita dei Quaderni di SpeleoSoccorso) il primo manuale “Tecniche di soccorso in grotta”.
Nel 2004, con l’istituzione della Scuola Nazionale Tecnici del Soccorso Speleologico (S.Na.T.S.S.), la CTS non si occupa più di insegnare nei corsi nazionali e può dedicarsi in toto allo studio dei materiali, alla progettazione e alla realizzazione di dispositivi tecnici da utilizzare nel soccorso in grotta.
Test di resistenza dei materiali impiegati nei sistemi di recupero, progettazione e produzione del casco per ferito, la nuova barella scomponibile StratoClaster con pianale in fibra di carbonio, il sistema di trasmissione dati Hermes, l’attuale cornetta telefonica, l’uso del TDR come tester per la linea telefonica, sono solo alcuni dei risultati del lavoro della Commissione Tecnica Speleologica.
Coordinatore
Paolo Dogali
Vice Coordinatore
M.Antonietta Rem-Picci