Sicuri con la Neve 2020, i report delle manifestazioni

a cura di Elio Guastalli

L’innevamento precoce d’inizio inverno ha dato il via ad una stagione anticipata per gli amanti della neve fresca; purtroppo, già a fine 2019 non sono mancati i primi incidenti da valanga. Forse, anche questa circostanza ha portato ad organizzare la giornata nazionale  Sicuri con la Neve 2020 con una partecipazione importante: oltre quaranta le  manifestazioni proposte.

Di fatto, dopo le nevicate precoci che hanno creato da subito problemi d’instabilità tipiche d’inizio stagione, le precipitazioni si sono attenuate tanto che, a gennaio 2020, alcune località a bassa quota, pochissime in verità, si sono trovate in carenza di neve.

Vale sempre la pena ricordare che da molti anni, esattamente venti, proponiamo questa giornata che per tradizione e semplicità continuiamo a chiamare Sicuri con la Neve, rivolgendo l’attenzione al problema più generale della prevenzione degli incidenti tipici della stagione invernale: quindi, non solo al rischio delle valanghe. I problemi legati all’ipotermia, gli incidenti su cascate di ghiaccio e soprattutto quelli causati da scivolata su sentieri e pendii ghiacciati sono sempre alla ribalta e, volendo osservare, più numerosi degli incidenti da valanga.

L’incertezza delle stagioni invernali alla quale siamo abituati, ossia la presenza della neve che di anno in anno risulta ampiamente variabile, ha portato molte persone a proporre programmi modulati su più iniziative, non solo con l’organizzazione di campi neve; numerosi sono stati, ad esempio, i convegni. Mai dovremmo dimenticare che la prevenzione del rischio valanghe deve toccare con decisione tutti gli argomenti che precedono l’autosoccorso, ovvero, l’evento valanghivo, anche se questi sono più noiosi e meno divertenti da proporre.

Appare ancora evidente che le regioni, pur caratterizzate da dimensioni e territori molto differenti, continuano a presentare manifestazioni disomogenee. Non sono pochi però i Servizi Regionali CNSAS che hanno consolidato un’attività costante e diffusa sul loro territorio, l’ungo l’arco alpino e l’intero Appennino, fino in Sicilia.