Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è entrato ufficialmente a far parte del tavolo tecnico per lo studio e approfondimento delle problematiche sulla sicurezza del volo: una commissione ad hoc di esperti, voluta dalla Presidenza del Consiglio del Ministri per studiare le soluzioni più efficaci – a livello tecnico e legislativo – per aumentare la sicurezza del volo degli aeromobili, con particolare riguardo agli ostacoli a bassa quota.
Il decreto di istituzione del tavolo tecnico è datato 19 marzo 2019, a firma del Capo Dipartimento della Protezione Civile, il dott. Angelo Borrelli. Riunisce, oltre Soccorso Alpino, i principali Corpi dello Stato (civili e militari) e le istituzioni preposte al soccorso con l’uso di elicotteri e aerei. Un’attività particolarmente rischiosa, che ha visto pagare negli ultimi anni un forte tributo in termini di vite umane di soccorritori (ma anche persone soccorse), vittime di incidenti durante le missioni HEMS ( Helicopter Hemergency Medical Service) e SAR (Search and Rescue). Molti degli incidenti – come riveleranno le inchieste dell’ Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) si sono dimostrati del tutto evitabili, e in buona parte derivanti dalla mancata segnalazione di ostacoli al volo presenti nelle zone delle operazioni aeree.
“Il tavolo tecnico avrà la possibilità di proporre modifiche al quadro normativo di riferimento e la valutazione delle possibili ipotesi di istituzione di un database nazionale degli ostacoli – fa sapere Fabio Bristot, il consigliere nazionale del CNSAS che rappresenterà il Soccorso Alpino nel tavolo tecnico -. Abbiamo la possibilità, con un’analisi finalmente rigorosa della situazione attuale, di mettere in atto delle misure correttive e dei nuovi strumenti di legge, con un unico scopo: prevenire gli incidenti e salvare vite umane. La nostra è una battaglia per la sicurezza, iniziata un minuto dopo il tragico 22 agosto 2009, quando un elicottero del SUEM, impegnato in una ricognizione nelle montagne del Veneto con a bordo anche i nostri colleghi del Soccorso Alpino, ha urtato un cavo non segnalato e l’intero equipaggio ha perso la vita. Ci sono stati altri incidenti, non ultimo quello occorso all’elicottero dell’elisoccorso de L’Aquila, schiantatosi in una situazione di nebbia nel 2017, che ha visto la morte di 6 soccorritori fra cui due uomini del CNSAS. Serve istituire un database che impedisca incidenti aerei per ostacoli non segnalati: in elicottero, ma anche in aereo volando a bassa quota, quando ti sei accorto dell’ostacolo è già, spesso (sempre), troppo tardi, poiché questo diventa il più delle volte mortale”, termina Bristot.
Nel totale di 9.554 missioni di soccorso alpino nel 2018 (il valore più alto nella storia del Corpo), L’impiego dei mezzi aerei è avvenuto in 2.362 casi (pari al 59,2%), con il decolli di elicotteri delle basi operative del SUEM dislocate nelle varie regioni italiane.
Info: Walter Milan
Responsabile Nazionale Comunicazione CNSAS
Head of Communication CNSAS
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